E il naufragar m'è dolce in questo mare ...

venerdì 18 gennaio 2013

martedì 4 settembre 2012

Scrivere.

Ultimamente scrivo, scrivo tanto.
Scrivo storie, scrivo sogni, scrivo momenti.
Scrivo più che posso.
Scrivo sui quaderni, scrivo sui fogli, scrivo sul pc.
Scrivo perchè ho bisogno di compagnia.
Scrivo perchè non c'è nessuno con cui posso parlare.
Scrivo perchè ho bisogno di un amico, e allora lo cerco in un quaderno, in un foglio o in una penna.
Scrivo perchè la carta non tradisce.
Scrivo perchè è l'unico modo che ho per sputare quello che ho dentro.


mercoledì 4 luglio 2012

Nesuno si salva da solo.

Se stai per affogare il bagnino deve venirti a prendere.
Se una nave affonda altre navi devono recuperare i superstiti.
Se un aereo cade ha bisono delle coordinate per un atterraggio d'emergenza.
Se vai in depressione hai bisono di uno psicologo e di antidepressivi.
Se diventi pazzo hai bisogno di uno psichiatra.
Se ti viene un mini-infarto hai bisogno di un cardiologo.
Se ti fa male un dente hai bisogno di un dentista.
Se non capisci niente di matematica ha bisogno di ripetizioni o di qualcuno che ti faccia copiare.
Nessuno si salva da solo e questo io lo so bene.
Tutti hanno bisogno di un'ancora, di qualcuno a cui appoggiarsi.
E io mi appoggio, e forese è questo il mio difetto.
Io mi abbandono totalmente alla persona che mi sta accanto perando che mi trascini in salvo mentre questa, spesso, mi butta solo giù.


martedì 3 luglio 2012

Sempre.


Sempre.
"Sempre" è una parola grossa ma con lui mi pareva meno importante e, addirittura, nemmeno troppo impegnativa.
Con lui "sempre" non era solo un mastodontico vocabolo, ma qualcosa di più quotidiano.
Con lui "sempre" era roba di tutti i giorni e non occasionale.
Il modo in cui mi guardava negli occhi era "sempre".
Il modo in cui mi accarezzava era "sempre".
Il modo in cui posavo la sua mano sulla mia guancia per tenerlo su di me era "sempre".
Il modo in cui mi baciava era "sempre".
Il modo in cui si prendeva cura di me era "sempre".
Il modo in cui mi faceva sdraiare sulle sue ginocchia quando ero stanca era "sempre".
Il modo in cui mi abbracciava era "sempre".
Il modo in cui facevamo l'amore era "sempre".
Con lui mi sembrava sempre di raggiungere l'infinito e farci un tuffo dentro e immergermici fino alla testa.
Con lui tutto era "sempre".
Una certezza.
Una carezza protettiva.
Un infinito senso di pace.
Casa.
Lui era il mio "sempre".
Lui era il mio uomo.
Mi strinse forte tra le braccia e me lo disse in un orecchio.
«Sempre, piccola mia».
Non potei fare a meno che sorridere.
Sempre.
Era inevitabile.
Sorridere, intendo.
Con lui non si poteva fare altro che sorridere.
Presi la sua mano e la posai sulla mia guancia, vicino alle mie labbra, per trattenere un po' di quel sapore nella pelle e un po' di quel profumo nelle ossa.
per poterlo ricordare sempre.
Chiuso gli occhi mentre lui posò le sue labbra tra i miei capelli.
Sempre.


domenica 18 dicembre 2011

Ho bisogno di distrarmi.

Ho bisogno di non sentire il bisogno impellente che ho di te per almeno due giorni di seguito perchè mi sta uccidendo.
Ho bisogno di non vederti nei miei sogni, sempre così bello e perfetto.
Ho bisogno di non focalizzare i tuoi occhi appena chiudo gli occhi.
Ho bisogno di sentirmi bella e amata senza di te.
Ho bisogno di sentirmi indipendente.
Ho bisogno di scordarti.
Di dimenticarti.
Di lasciarti a casa appena esco dalla porta la mattina per andare a scuola invece che portarti con me.
Ho bisogno di te.


sabato 19 novembre 2011

E a volte penso ancora a te.

A come ridevi con la testa buttata all'indietro.
A come cantavi con gli occhi leggermente strizzati.
A come mi sorridevi dolcemente.
A come mi stringevi la mano.
A come, senza paura, mi baciavi sulla bocca.
A come sapevi fare bene l'amica.
A come mi facevi sentire importante.
A come mi guarivi dalle mie ferite.
A come sono stata stupida a lasciarti andare, a cacciarti via dal mio cuore.
E ora sono due anni che non ci sentiamo ma tu ancora mi manchi.
E io ancora penso a te.
E io ancora mi do la colpa per questo nostro scisma.
Certo, le colpe sono sempre equamente divise, ma io non ho fatto niente per farti restare.
E se dovessi tornare indietro non commetterei gli stessi errori, ti terrei ben stretta al mio cuore e non ti mollerei neanche per un attimo.
Tutti hanno dei rimpianti ... tu sei il mio.